Alzheimer e perdita uditiva
Gli adulti con problemi di udito hanno un percentuale di probabilità più alta di sviluppare l’Alzheimer o altri disturbi cognitivi; con una perdita uditiva media o profonda aumenta di 5 volte la possibilità di sviluppare una forma di demenza.
Secondo molti studi le persone anziane con ipoacusia, specialmente gli uomini, sono più portati a sviluppare l’Alzheimer o demenza rispetto a loro coetanei non ipoacusici. Il rischio aumenta con l’aumentare della perdita uditiva. Molte persone affetti da ipoacusia non hanno idea di questo rischio, per questo è importante controllare periodicamente il proprio udito.
Gli studi suggeriscono che la perdita uditiva provoca cambiamenti cerebrali che aumentano il rischio di demenza. Una mancanza di stimoli alla corteccia cerebrale che elabora i suoni porta a un cambiamento a livello centrale con un conseguente affaticamento della persona ipoacusica quando si trova a dover rimanere più concentrato durante l’ascolto di una conversazione. Sforzarsi ad ascoltare tutto il giorno e ogni giorno, esaurisce l’energia mentale di una persona causando un innalzamento dei livelli di stress. Questo può preparare il terreno per l’Alzheimer, la demenza e altri disturbi cognitivi.
Un altro legame tra ipoacusia e Alzheimer è l’isolamento sociale dovuto alla difficoltà di sentire e di partecipare alle conversazioni. Le persone con perdita uditiva non trattata hanno maggiori probabilità di sperimentare solitudine, depressione, ansia e paranoie. Quando una persona si ritira dalla vita sociale il rischio di demenza si intensifica. Meno stimoliamo il nostro cervello interagendo con le persone, luoghi e cose, meno ascoltiamo, più il nostro cervello declina esponendoci a un rischio maggiore di demenza.
Numerosi studi dimostrano che gli apparecchi acustici, migliorando l’udito di una persona ne preservano l’indipendenza, le capacità mentali, la salute emotiva, fisica e la vita lavorativa, domestica e sociale. L’identificazione precoce della perdita uditiva e il suo trattamento aiuta a ridurre al minimo i rischi durante l’invecchiamento.
L’ipoacusia rende difficile ascoltare e rispondere ai segnali verbali aumentando i sentimenti di confusione; questo stato di confusione non aiuta chi è affetto da Alzheimer. Uno studio dell’American Journal of Epidemiology dimostra che l’uso degli apparecchi acustici in pazienti ipoacusici con Alzheimer ne rallenta il declino perché permette di rimanere a contatto con il mondo circostante.
Per questo motivo è importante mantenere sotto controllo il proprio udito e rivolgersi a personale sanitario specializzato.