La protesizzazione infantile
La protesizzazione acustica infantile è un campo specialistico dell’audiologia che ha come obiettivo la restituzione ai bambini con deficit uditivi della capacità di percepire i suoni in modo adeguato, supportando così il loro sviluppo linguistico, cognitivo e sociale. Intervenire tempestivamente con soluzioni acustiche adeguate è fondamentale per il benessere e la crescita del bambino, poiché i primi anni di vita rappresentano una fase critica per l’acquisizione delle competenze linguistiche e comunicative.
L’importanza della diagnosi precoce
La diagnosi precoce della perdita dell’udito è essenziale per garantire un intervento efficace. La sordità infantile può essere rilevata già alla nascita attraverso lo screening neonatale uditivo, obbligatorio in molti paesi. Questo test, eseguito nelle prime 48 ore di vita, permette di rilevare eventuali problemi e consente un rapido avvio delle misure di protesizzazione acustica, che idealmente dovrebbe avvenire entro i primi 6 mesi di vita. Un intervento tempestivo aumenta infatti le probabilità che il bambino sviluppi un linguaggio simile a quello dei coetanei normoudenti.
Le fasi della protesizzazione acustica infantile
La protesizzazione infantile richiede una serie di fasi fondamentali che comprendono:
Valutazione e scelta del dispositivo: effettuata mediante test audiometrici, adattati in base all’età e alla collaborazione del bambino, per definire la natura e il livello della perdita uditiva. A seconda dei risultati, si opta per una protesi acustica personalizzata, spesso di tipo retroauricolare, in grado di amplificare i suoni in modo ottimale per l’orecchio del bambino.
Adattamento della protesi: richiede una regolazione molto precisa dell’amplificazione, in base alle specifiche caratteristiche uditive e di comfort del bambino. Gli audiologi pediatrici utilizzano strumenti come il Real-Ear Measurement (REM), una misura che garantisce che la protesi offra il giusto livello di amplificazione direttamente nel condotto uditivo.
Follow-up e riabilitazione: la protesizzazione acustica richiede un costante
monitoraggio e aggiustamenti, poiché il bambino cresce e il canale uditivo cambia. L’accompagnamento terapeutico è fondamentale per sostenere il bambino e la famiglia nel processo di adattamento.
Tipologie di protesi acustiche per l’infanzia
Per i bambini con sordità neurosensoriale lieve o moderata, si utilizzano principalmente protesi acustiche retroauricolari (BTE, Behind-The-Ear), per via della loro versatilità e capacità di offrire un’adeguata amplificazione. I vantaggi includono la facilità di adattamento alle orecchie in crescita e la possibilità di modificarle inserti auricolari personalizzati.Nel caso di perdite uditive gravi, si può valutare l’uso di impianti cocleari, che stimolano direttamente il nervo acustico e richiedono un intervento chirurgico, ma offrono un’importante alternativa nei casi in cui le protesi tradizionali non siano sufficienti.